Le ali di una farfalla che si dispiegano al sole: è questa l’immagine che evocarono gli abitanti di Lovere il giorno dell’inaugurazione dell’organo nella basilica di Santa Maria in Valvendra.
Nel momento solenne dell’apertura, le ante svelarono una inedita vivacità di colori, che animava le figure dei santi Faustino e Giovita, dipinti da un giovanissimo Alessandro Bonvicino, più noto come il Moretto. Aveva infatti circa diciassette anni quando il comune di Brescia, nel 1515, gli commissionò i ritratti equestri dei patroni della diocesi sotto cui, ancora oggi, ricade la bergamasca cittadina di Lovere.
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La decorazione esterna delle ante, un’Annunciazione di Maria, è opera invece di un altro maestro del Rinascimento bresciano, Floriano Ferramola. Un cielo d’impronta foppesca sovrasta la scena della Vergine che incontra l’arcangelo Gabriele, ambientata in una struttura architettonica che ricorda Bramante.
Lo strumento giunge a Lovere dal Duomo Vecchio di Brescia verso la metà del 1600. La cassa lignea è opera di Stefano Lamberti. Non si sa però a chi attribuirlo: l’organo del Duomo di Brescia era un Antegnati, che aveva a sua volta sostituito l’originario, di Giovanni da Pinerolo. Dal XVIII secolo a oggi sono stati registrati gli interventi di Serassi, Perolini, Bossi, Tonoli e Manzoni. L’organo si può vedere durante l’orario di apertura della basilica o su prenotazione, durante la visita guidata nel centro storico di Lovere.
ITINERARI E VISITE GUIDATE
Lovere, Galleria dell’Accademia Tadini
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