La chiesa è dedicata a Maria Annunciata ma è conosciuta anche come Santa Maria degli Orti, perché in origine si trovava in una zona esterna all’abitato. In epoca romana c’era un luogo di culto dedicato a Minerva. La costruzione cominciò nel 1484. Nel 1490 era già terminata, perché doveva rappresentare la recente concessione alla comunità di Bienno del diritto di far celebrare la messa, come segno di indipendenza dal vescovo di Brescia. I Camuni si sono sempre considerati come qualcosa di staccato dal resto del mondo.
Santa Maria Annunciata è la chiesa che meglio descrive la complessa presenza francescana in Valle: da una parte i Minori, dall’altra gli Amadeiti: i primi, promotori di una religiosità più popolare, i secondi raffinati intellettuali con un ruolo chiave negli equilibri politici dell’epoca.
L’esterno mostra il passaggio dal Gotico allo stile rinascimentale, mentre l’interno è caratterizzato dalla presenza di cicli di affreschi di periodi e autori differenti: Giovan Pietro da Cemmo e la sua scuola, con le storie della vita di San Francesco e i tradizionali riquadri con Madonne e Santi; quelli di Francesco Prata da Caravaggio, collocati nell’arco santo; infine Girolamo Romanino, con le Storie di Maria, che mostrano un ritratto eccezionale della società biennese del tempo.
Spiccano la presenza di un Trionfo della Morte monocromo, numerose rappresentazioni di Simonino da Trento e una serie di Sibille che, con grande eleganza, mostrano acconciature, cappelli, decorazioni e abiti degni di una sfilata di moda. La pala dell’altare maggiore, opera di Giovan Mauro Della Rovere, abile divulgatore delle immagini della Controriforma, conclude il percorso storico delle innumerevoli opere custodite in questa piccola chiesa di provincia.
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