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Immagine del redattoreDaniela Rossi Saviore

Sculture d'artificio: l'arte del legno in Valcamonica


Un materiale comune e poco pregiato come il legno prende forma e si nobilita negli altari barocchi. La scultura lignea è un elemento caratterizzante per la Valle Camonica, terra in cui hanno operato i Ramus, i Fantoni, Giovanni Giuseppe Piccinni, Giovanni Battista Zotti e Beniamio Simoni. Dal Seicento in poi, soprattutto nelle chiese dell'alta Valle, i dettami tridentini sono stati tradotti in scenografie portentose, ostentate e mistiche nello stesso tempo.

Il lavoro svolto da Virtus Zallot, docente di Storia dell'arte medievale all'Accademia Santa Giulia e autrice di numerose ricerche sulla Valle dei Segni, tra cui spicca quello riguardante la leggenda di Carlomagno, elenca gli altari situati nelle chiese di Cedegolo, novelle, Berzo, Edolo, Vico, Cortenedolo, Monno, Incudine, Vezza d'Oglio, Stadolina, Vione, Cané, Temù, Lecanù, Pontagna, Poia, Precasaglio e Ponte di Legno.

Le opere sono descritte come sculture d'artificio, "metaforiche esplosioni di forme destinate a stupire ed emozionare per manifestare la straordinarietà del sacro". Un'ampia sezione introduttiva riguarda l'architettura dell'altare dopo il Concilio di Trento, le immagini rappresentate, le botteghe e le tradizioni artigiane, dai Ramus fino agli artisti contemporanei.

Le foto, numerose e dettagliate, consentono di compiere un viaggio anche solo attraverso la lettura del libro, perché mostrano ingrandimenti e schemi di un linguaggio che si svela un poco alla volta. La realizzazione del volume è stata promossa dal Distretto Culturale di Valle Camonica, edizione Compagnia della Stampa - Massetti Rodella Editori.

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