Nel CaMus - Museo Camuno di Breno è esposto un dipinto di Girolamo Romanino che rappresenta il momento esatto della morte di Cristo, così come è narrata nei Vangeli. Colpisce per la rappresentazione del dramma attraverso i toni cupi dello sfondo, sottolineata dallo spasmo delle mani strette a pugno e dal drappo battuto dal vento. La datazione del quadro è intorno al 1550, quando l'autore ha circa 65 anni, dopo il ciclo camuno affrescato nelle chiese di Pisogne, Breno e Bienno.
È interessante notare la somiglianza con due dipinti di Tiziano, la Crocifissione di Ancona (1558) e il Crocifisso del Monastero di El Escorial a Madrid (1565). I quadri sarebbero quindi successivi all'opera conservata a Breno. Tiziano è uno dei principali riferimenti stilistici per Romanino ma l'opera di Breno, se le datazioni sono attendibili, potrebbe persino suggerire una contaminazione al contrario.
Dietro il Cristo crocifisso c'è un dipinto incompiuto, sempre attribuito a Romanino, che raffigura una Madonna con Bambino e Santa Caterina. È stato scoperto durante l'ultimo restauro. Sono ancora visibili i ripensamenti dell'artista, che ha modificato la posizione di un braccio. A un certo punto, potrebbe avere abbandonato l'idea di completarlo, riutilizzando la tela.
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