È uno dei simboli di Lovere, con il campanile aguzzo che si staglia tra l'azzurro del lago e del cielo, unito al granito rosa che al tramonto si accende di toni caldi e dorati. Dedicato alle Sante loveresi Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, è stato costruito tra il 1931 e il 1938 su progetto dell'architetto Spirito Maria Chiapetta. Difficile definirne lo stile, tra l'eclettico e il neogotico conforme al gusto dell'epoca. Riprende molti elementi tipici dell'architettura medievale, come il campanile inserito nella facciata, secondo il modello rappresentato nella Pieve romanica di Sant'Andrea a Iseo, oppure i matronei all'interno, decorato con mosaici policromi e scene che richiamano atmosfere preraffaellite. Molto lontano dalla purezza rinascimentale della loverese basilica di Santa Maria in Valvendra, è comunque un luogo che non lascia indifferenti ed è meta di pellegrinaggi da tutta la zona. Le Suore di Carità, custodi del Santuario, provengono da tutto il mondo e sono conosciute anche come Suore di Maria Bambina, per la presenza nell'antica cappella di una statua di cera della Madonna infante.
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